25 marzo

PUN Marzo 2025. Le previsioni per la fine del mese.

Siamo giunti all'ultima settimana del mese, ed è già possibile cominciare a prevedere statisticamente il valore del PUN del mese di marzo, che poi si riperquote sulle bollette di coloro che hanno un contratto con tariffa indicizzata.

Dal comunicato stampa delGME n° 190 del 15 Marzo 2025 si legge che

"Sebbene la crisi energetica - nelle proporzioni in cui si è manifestata nel 2022 a seguito del conflitto Russo - Ucraino - sembri essere superata, per molte famiglie in Italia e in Europa non è mai finita – ha sottolineato la ricercatrice del RIE. Secondo le ultime stime, in UE la percentuale di chi non può permettersi di riscaldare la propria casa è aumentata del 50% tra il 2019 e il 2023, passando da 31 a quasi 48 milioni di persone. D’altronde, per quanto i prezzi energetici si siano attenuati rispetto ai picchi raggiunti nel pieno della crisi, le bollette energetiche restano strutturalmente più elevate rispetto a prima, mentre il sostegno dei governi nazionali è stato ridimensionato dopo la fase emergenziale”. 


Anche in Italia, l’aumento del costo della vita ha ridotto molte famiglie in condizione di vulnerabilità.“Secondo l’ultima indagine IPSOS, 8 italiani su 10 si dicono ancora preoccupati per gli aumenti dei costi di energia elettrica e gas e buona parte di questi ritiene che la povertà energetica sia un fenomeno in aumento in futuro. Nonostante ciò  solo 1 italiano su 5 dichiara di aver messo in atto consumi improntati all’efficienza, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione delle famiglie, incentivandole ad adottare comportamenti e abitudini orientate ad un uso sostenibile delle risorse energetiche”. 
I dati sulla Povertà energetica in Europa sottolineano dunque “la necessità di politiche efficaci per garantire l'accesso all'energia a prezzi sostenibili e per migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni, riducendo così il numero di famiglie che non sono in grado di scaldare le proprie case”, ha spiegato l’analista del RIE secondo cui occorre anche promuovere “una maggiore informazione e consapevolezza dei gruppi vulnerabili per promuovere cambiamenti comportamentali in ottica di efficienza."  (...)
“Tuttavia, per un intervento davvero strutturale, bisogna affrontare le cause profonde della povertà energetica. Un approccio che promuove il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, l’adozione di tecnologie più sostenibili e l’accesso a risorse energetiche rinnovabili può contribuire a ridurre la povertà energetica, ma solo se accompagnato da politiche abitative inclusive, che garantiscano a tutti l’accesso a una casa dignitosa e sicura – ha ammesso Proietti Silvestri -. L’aumento dei costi degli alloggi e l’inefficienza degli edifici accrescono l'onere finanziario e limitano l'accesso ai servizi energetici essenziali per le famiglie vulnerabili; servono quindi interventi coordinati e a lungo termine che affrontino le cause strutturali della disuguaglianza sociale alla base di entrambi i fenomeni”, ha concluso la ricercatrice del RIE."

Da quanto dichiarato nel comunicato stampa di cui è stato riportato un estratto, si evince che proprio l'impossibilità di migliorare su larga scala l'efficienza energetica delle proprie abitazioni, rallenta sensibilmente la diminuzione della richiesta di energia, che si traduce, secondo le leggi di mercato, in una diminuiscono dei prezzi.

D'altra parte, nonostante alcuni giorni di cattivo tempo su tutto il paese, che ha provocato anche straripamento di fiumi nel nord e centro Italia, l'avvicinarsi della bella stagione, porta una variazione nell'utilizzo della corrente elettrica: l'allungarsi delle ore di luce, l'aumento delle temperature, portano sicuramente a una maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ed in particolare alla produzione di energia solare con una diminuzione dell'energia prodotta da risorse esauribili (gas e petrolio che vengono importati dai paesi produttori) e da importazione dagli stati confinanti, in associazione a una minore richiesta di energia, dovuto anche all'ora legale, porta inevitabilmente a una discesa del costo dell'energia.

Ecco perchè dall'inizio del mese il valore del PUN è oscillato fra un minimo di 86,7 €/MWh e un massimo di 135,22 €/MWh me principalemnte oscillando fra i 110 e i 130 €/MWh, facendo registrare alla data di oggi un valore medio di € 121,56. 
Ovviamente, mancano ancora alcuni giorni alla fine del mese, ma sulla base di questa analisi è plausibile supporre che per la fine del mese il valore del PUN, calcolato come media aritmetica di tutti i valori derivati dagli scambi economici del mercato elettrico (disponibili sul sito https://www.mercatoelettrico.org), si dovrebbe attestare intorno ai 124 €/MWh. 
Poichè nel mese di Febbraio, il valore del PUN si è attestato a 145,26 si può, dunque, ben sperare in una riduzione del costo della corrente elettrica per il mese di Aprile.

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Fonti:

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