31 marzo

DA COSA DIPENDE LA FLUTTUAZIONE DEI PREZZI DELLA LUCE?

 Il costo dell’energia elettrica in Italia è tra i più alti in Europa; è quanto emerge dall’analisi “Un prezzo dell'elettricità più equilibrato per la sostenibilità e la competitività del Paese”, condotta congiuntamente da AGICI e Accenture. I dati sono stati presentati il 13 marzo scorso a Milano, in occasione del 25° Workshop annuale dell'Osservatorio Utilities AGICI-Accenture tenutosi a Palazzo Clerici.

Il prezzo dell’energia all’ingrosso in Italia è a livelli superiori rispetto alla media europea, quasi il doppio della Francia, quasi il 30% in più della Spagna, un 20% in più rispetto a Germania e Gran Bretagna” ha dichiarato a margine dell’evento Pierfederico Pelotti, Responsabile del Mercato Utilities di Accenture Italia, aggiungendo che “questo rappresenta un problema per la sostenibilità delle famiglie e delle nostre imprese”.

Perché in Italia il costo dell’energia elettrica è particolarmente alto? 

  • modalità di produzione dell’energia elettrica: nel 2024, il 45% del totale è stato coperto dal gas, a fronte di un rallentamento dello sviluppo delle fonti rinnovabili.
  • forte dipendenza dal gas, che agisce da price setter per il 70% delle ore; di conseguenza, il mercato è particolarmente sensibile alle oscillazioni di prezzo del gas, a sua volta suscettibile delle variazioni prodotte dalle incertezze del contesto geopolitico internazionale. 
  • discrepanza nella localizzazione della domanda e della generazione di energia da fonti rinnovabili, soprattutto quella solare e eolica; in sintesi, le aree geografiche in cui sarebbe possibile produrre energia green a costi più contenuti non sono sfruttate adeguatamente.

La risposta deve tener conto di una serie di fattori, non solo di carattere commerciale, che influiscono sul meccanismo di formazione del prezzo della materia energetica. L’analisi dell'Osservatorio Utilities AGICI-Accenture ha evidenziato tre cause principali; 

Uno degli aspetti che sembra destinato a definire il futuro del mercato energetico italiano è quindi la transizione verso fonti rinnovabili e sostenibili. In quest’ottica si collocano anzitutto gli interventi infrastrutturali inclusi nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale presentato dal Gruppo Terna in una nota stampa diramata il 14 marzo scorso.

Proprietario della rete di trasmissione italiana ad alta e altissima tensione, il Gruppo farà leva su ingenti investimenti (oltre 23 miliardi di euro) per implementare lo sviluppo di tre infrastrutture funzionali alla transizione energetica: il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link, il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana e il ponte energetico tra Italia e Tunisia. Le opere avranno come obiettivo quello di favorire lo scambio di energia all’interno di una stessa zona di mercato e l’integrazione delle fonti rinnovabili; a tal riguardo, secondo i dati Terna aggiornati al 31 dicembre 2024, “risultano 348 GW di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 GW di solare, 110 GW di eolico on-shore e 86 GW di eolico off-shore) e 277 GW per sistemi di accumulo”. Contestualmente, nell’ultimo biennio il Gruppo registra anche un netto incremento delle richieste di connessione da parte degli utenti di consumo, ovvero quelli “che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e […] possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete”.

La transizione energetica rappresenta un processo lungo e complesso, che interessa svariate aree di intervento; l’analisi AGICI-Accenture sopra citata, ad esempio, ne ha individuate tre: riforma del mercato, riduzione del costo del gas e aumento della produzione di energia rinnovabile. All’interno di una prospettiva di questo tipo, si collocano svariate prassi che consentirebbero di ottimizzare i costi energetici sul lungo termine; in particolare, c’è quella che Pelotti definisce “stimolare una domanda più intelligente, che porti all’efficienza energetica, ad utilizzare al meglio l’energia disponibile, nell’ottica di ricavare benefici complessivi per il sistema”.

La necessità di coniugare efficienza e sostenibilità si preannuncia come una delle sfide più impegnative che i player del settore energia dovranno affrontare nei prossimi anni. A tale scopo, sarà indispensabile proporre modelli di fornitura innovativi, dalla forte impronta green e in grado di stimolare attivamente un impiego consapevole delle risorse energetiche a fronte di costi sostenibili. Sono questi, in estrema sintesi, i capisaldi dell’offerta di numerosi fornitori di energia elettrica che di recente stanno lanciando delle nuove offerte. In risposta alle moderne esigenze dei consumatori, si propone un modello di fornitura per privati che garantisce anzitutto l’impiego di energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili certificate: attraverso un abbonamento a canone mensile, gli utenti potranno scegliere tra diverse fasce di consumo, in funzione delle proprie esigenze e del fabbisogno energetico del nucleo familiare. In tal modo, si offre al consumatore un servizio di fornitura sostenibile e trasparente, al riparo dalle oscillazioni di prezzo determinate dalle dinamiche di mercato; in aggiunta, eventuali consumi extra soglia saranno tariffati ad un prezzo fisso, comprensivo di tutte o quasi le voci di spesa accessorie (IVA, oneri di sistema e tasse). Trapelano anche, tramite i social, delle indiscrezioni in merito a informazioni per cui se il dispendio di energia non dovesse raggiungere quello previsto dalla fascia prescelta, l’utente potrà beneficiare di vantaggi concreti, sotto forma di sconti o premi, facendo leva sulla possibilità di premiare concretamente il consumo consapevole di energia elettrica attraverso un modello di tipo partecipativo, che integrerà meccanismi di premiazione a favore degli utenti. In tal modo, si intende coinvolgere attivamente i consumatori, offrendo la possibilità di risparmiare sui costi di fornitura non soltanto ottimizzando i consumi ma anche partecipando ad iniziative di varia natura.

Una fornitura energetica sostenibile, tanto dal punto di vista ambientale quanto economico, non può prescindere da un monitoraggio costante dei consumi; per questo, le aziende stanno sviluppando un’app che consentirà di tenere sempre sotto controllo la quantità di energia utilizzata, nonché di visualizzare una proiezione dei costi relativi ai consumi. L’app, inoltre, fornirà consigli pratici utili per ottimizzare il proprio fabbisogno energetico, così da ridurre gli sprechi e i costi in bolletta, oltre a dare ai clienti una panoramica generale sull’andamento dei propri consumi e sulle emissioni di CO2 risparmiate in relazione ai consumi medi della propria zona di residenza.

A proposito delle tariffe a rata fissa si veda il relativo post: le offerte a rata fissa sono davvero convenienti?


fonte:

Mlano Finanza del 28/03/2025