15 marzo

I COSTI NASCOSTI NELLA BOLLETTA

Spesso, quando ci viene consegnata la busta contenente la fattura della luce o del gas, la prima cosa che andiamo a vedere è l'importo da pagare.
Ma quanti di noi vanno a cercare di capire le voci di spesa che sono stampate nel riquadro riassuntivo? 

Davvero molto pochi!

Forse sarebbe meglio cominciare a capire un po' di più sulle bollette che paghiamo, soprattutto adesso che si prospetta fra non molto il passaggio obbligato al mercato libero.

Per prima cosa andiamo a capire quali sono e a cosa si riferiscono le singole voci della bolletta.
ARERA (l'Autorità di Regolazione per Energia  Reti e Ambiente) mette sul suo sito una spiegazione delle voci nelle fatture per il mercato a maggior tutela, che, per migliorare la lettura vi riporto anche qui di seguito.

La bolletta indica in modo sintetico gli importi da pagare per le diverse voci di spesa.

Le voci di spesa indicate su tutte le bollette nel riepilogo sono:

      • Spesa per la materia energia
      • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore
      • Spesa per oneri di sistema
      • Imposte.

In casi particolari possono essere presenti anche altre voci di spesa: RicalcoliAltre partiteBonus sociale. Nelle bollette in cui viene addebitata una quota del canone di abbonamento TV è presente anche la voce di spesa Canone di abbonamento alla televisione per uso privato.

I clienti interessati possono sempre chiedere all’impresa, con le modalità stabilite dall’impresa stessa, di ricevere, insieme alla bolletta, gli elementi di dettaglio, cioè un documento aggiuntivo che riporta, per ogni voce di spesa della bolletta sintetica, i prezzi unitari, le quantità fatturate e i relativi importi da pagare.


    SPESA PER LA MATERIA ENERGIA

    Questa è la spesa relativa al costo 

  • dell'effettivo consumo di energia derivante dalla lettura del contatore, che ormai viene fatto in modo del tutto automatico con i nuovi contatori elettronici, 
  • dei costi derivanti perdite di energia (dispersione elettrica)  
  • del contributo di commercializzazione. Voce molto importante da valutare in quanto, soprattutto nel mercato libero, è il guadagno reale del gestore al quale abbiamo chiesto tramite la sottoscrizione del contratto , di fornirci la corrente elettrica. In verità i gestori non forniscono la corrente elettrica, ma gestiscono i clienti solo amministrativamente. La corrente elettrica viene gestita dal distributore locale, che per la maggior parte dell'Italia si chiama e-distribuzione, la stessa azienda che ci viene a montare i contatori, per intenderci. 
Tornando al cotributo di commercializzazione, spesso, chi ci propone il passaggio al mercato libero o il cambio di gestore, omette volutamente, ma è un costo di cui bisogna assolutamente tenerne conto per valutare l'effettivo risparmio che ci viene proposto: capita spesso che ci vengono proposte delle tariffe davvero molto basse, ma che sono controbilanciate da un importo elevato di Contributo di Commercializzazione, che spesso arriva anche ad annullare il risparmio che ci viene prospettato e che poi, con nostra grande sorpresa e rabbia , ci ritroviamo a pagare una bolletta più esosa rispetto al vecchio gestore.


 SPESA PER IL  TRASPORTO E LA GESTIONE DEL CONTATORE

Questa voce riguarda il gestore della rete elettrica nazionale TERNA e la gestione del contatore da parte di E_DISTRIBUZIONE: mentre la prima parte, ovvero quella parte di costi che chiede TERNA è direttamente proporzionale al consumo di energia elettrica misurato dal contatore, la parte economica riguardante il contatore è fissa e dipende solo dai KW richiesti in fase di contratto, che generalmente, per uso abitativo sono 3KW.


 ONERI DI SISTEMA

Sono tutta una serie di contributi che lo Stato ci chiede per bilanciare tutta una serie di spese che lo Stato stesso anticipa, come ad esempio le zone colpite da calamità naturali quali terremoti, e altre spese di carattere sociale.

Durante la pandemia del COVID-19 questa voce è stata sospesa, ma presto tornerà a pesare nuovamente sulle nostre tasche.

IMPOSTE

Sono IVA calcolata al 10% e le accise, impsta regionale, pagate in misura di €0,00022 per ogni KwH consumato.


Dopo questo lungo escursus sulle voci in fattura dell'energia elettrica, è importante dire che, l'unica voce di spesa sulla quale il mercato libero entra in gioco è solo la Spesa per la materia energia, contenente il costo al KwH determinato dalla tariffa applicata dal gestore per i Kw consumati e dal Contributo di Commercializzazione.





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14 marzo

COME SCEGLIERE L'OFFERTA MIGLIORE

Salve a tutti, e ben tornati nel blog delle notizie utili per sopravvivere nel mercato dei servizi: elettrico , gas e telefonia.

Nel blog precedente, abbiamo visto come il mercato libero dell'energia e del gas potrebbe essere più vantaggioso rispetto al mercato a maggior tutela, soprattutto in un periodo di crisi energetica dove si registra un aumento spropositato dei costi.

Oggi si contano più di duemila gestori nel mercato libero, piccole aziende o grandi e storiche società si fanno concorrenza offrendo le proprie tariffe ogni giorno bombardandoci con pubblicità o tramite telefonate di promotori che offrono il proprio sevizio, facendolo sembrare che sia realmente il più conveniente del momento, facendo dei confronti, più o meno approssimativi, con i quali riescono a offrire anche dei risparmi che sembrano essere  davvero molto più  basse rispetto a quelle che stiamo attualmente pagando. 

Tutto ciò potrebbe essere anche vero, ma allora qual'è il gestore che ci offre la migliore offerta?

Così come promotori, che sponsorizzano le tariffe del gestore per il quale offrono il loro servizio al telefono, o al banco nei centri commerciali, o tramite il porta a porta,  non conoscono le offerte della concorrenza, anche noi ignoriamo quale sia l'offerta migliore per potere ottenere il miglior risparmio. Ed è proprio questa la leva sulla quale i promotori spingono per per convincerci a sottoscrivere il passaggio al mercato libero con la loro offerta. Sembrerebbe un terno al lotto allora individuare quale sia il gestore più conveniente.

Intanto vorrei sfatare un mito: non esiste in assoluto la migliore offerta, ma l'offerta deve essere cucita su misura del proprio utilizzo della corrente elettrica; ognuno di noi, utilizza la corrente elettrica e il gas in modo diverso da un altro, c'è chi la usa principalmente la sera e c'è chi la utilizza indistintamente di giorno che di notte. Questo implica che una stessa tariffa nn può andare bene per entrambi i casi, per cui chi promuove sempre una sola tariffa di un solo gestore facendo il porta a porta o per telefono, farà sottoscrivere il cliente la corretta tariffa solo per il 5%, mentre per gli altri utenti la tariffa potrebbe essere poco vantaggiosa o addirittura per nulla.

Ma allora come facciamo a sapere se una tariffa è quella migliore per il proprio consumo?

Intanto, bisogna sapere che 

  • è possibile cambiare il proprio gestore di servizi in qualsiasi momento, senza costi di attivazione nè di chiusura di fornitura;
  • il passaggio ad altro gestore avviene dopo 20 gironi dalla richiesta di attivazione del contratto e precisamente il primo del mese successivo allo scadere dei 20 giorni.
Quindi, quello che consiglio è verificare almeno una fattura del gestore con il quale si è sottoscritto un contratto di fornitura di servizi (luce, gas, o entrambi) e fare un paragone con quella del vecchio gestore, quindi, a meno che non il vecchio gestore non è un servizio a maggior tutela (SERVIZIO ELETTRICO NAZIONALE nel caso della luce), allora posso anche tornare liberamente al mio vecchio gestore, approfittando delle promozioni in corso con il vecchi gestore, oppure cercare un altro gestore più conveniente.

Le tariffe che vengono offerte dai gestori sono tutte molto simili fra loro, cambiano a volte di pochi millesimi di euro, quindi come faccio a capire quale dei due è migliore?

Per capire ciò dovremmo andare ad analizzare tutte le voci in fattura. Sarà mia cura parlarvene in un altro blog.

Se questo blog lo hai trovato interessante, lascia pure un commento.